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Il Decreto Legge n. 5/2012 (decreto semplificazioni) prevede, all’art. 56, comma 2, una norma che riguarda l’affidamento dei beni immobili sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che hanno caratteristiche tali da consentirne un uso per scopi turistici.
Tali beni, individuati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, potranno essere dati in concessione a titolo oneroso a cooperative di giovani fino ai 35 anni di età.
Continua a leggere ‘Togliere alla mafia per dare ai giovani’
Il Decreto Legge n.1 del 2012, istituisce una nuova tipologia di società: la “società semplificata a responsabilità limitata“. Questo provvedimento è pensato per favorire l‘imprenditoria giovanile, semplificando la delicata fase di start-up aziendale per chi ha voglia di fare e di mettersi in gioco.
Se tutti i soci rispettano il requisito d’età (che deve essere inferiore ai 35 anni), potranno costituire la loro società a responsabilità limitata con scrittura privata, da depositare poi al registro delle imprese, e con un capitale sociale non inferiore ad un euro. Continua a leggere ‘Una boccata d’ossigeno per i giovani, l’impresa a un euro.’
Il video integrale dell’intervento del Prof. Michel Martone al 41° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria di Santa Margherita Ligure.
di venerdì 4 settembre 2009
Il nostro sistema economico è chiamato a confrontarsi con i tanti problemi strutturali che ne hanno frenato la crescita.
Si tratta di una sfida difficile e ambiziosa che richiede l’impegno di tutti i riformisti per far finalmente funzionare quegli istituti di cui si discute da decenni ma che poi non decollano per l’opposizione dei tanti egualitaristi nostrani. Come è accaduto ai due istituti che più di ogni altro potrebbero servire a differenziare le retribuzioni in base ai meriti dei lavoratori e alle performance delle aziende. Continua a leggere ‘Chi partecipa all’impresa rischia e va premiato’
La grave crisi produttiva e finanziaria che attanaglia il nostro Paese (e non solo) e che ha spinto il legislatore ad adottare misure di sostegno alle imprese con l’obiettivo di sostenerle in attesa di una ripresa, pone problemi inediti alle aziende nella gestione degli ammortizzatori sociali.
Proprio la crisi, infatti, da un lato palesa squilibri ampiamente noti quali la frammentazione e la stratificazione delle normative del settore che da troppo tempo attendono una riforma complessiva e, dall’altro, la necessità di adattare gli istituti esistenti ad una situazione congiunturale così difficile.